Ciao Ana, una rappresentanza femminile nella nostra Hardware Academy! Ci fa molto piacere proporti questa intervista…si pensa sempre che questo tipo di percorsi sia principalmente indirizzato ad un pubblico maschile, e invece, tu hai partecipato attivamente con l’obiettivo di imparare il linguaggio necessario per comunicare con il personale tecnico con cui ti confronti ogni giorno nella tua attività.
Parlaci un po’ meglio di WonderGene e del tuo ruolo all’interno di questo progetto..
La frase che definisce al meglio WonderGene è: “Nato per la ricerca, oggi accessibile a tutti”.Con questa frase vogliamo rappresentare il nostro impegno costante per favorire l’utilizzo delle analisi genetiche in diversi ambiti produttivi. Le analisi genetiche sono una tecnica molto consolidata nel mondo della ricerca e vengono applicate di routine. Per il loro utilizzo nel mondo produttivo vediamo che ci sono ancora molte barriere, legate soprattutto alla disponibilità di attrezzature di facile utilizzo e alla mancanza di personale formato in ambito genetico. WonderGene vuole colmare questo gap, con un sistema plug&play che possa essere utilizzato anche da persone senza know-how in genetica.
Per il mio background professionale mi occupo dello sviluppo della parte biomolecolare del nostro sistema. Ma non solo, come CEO di WonderGene sono la responsabile dello sviluppo aziendale in tutti i suoi aspetti, incluso il coordinamento dello sviluppo della parte tecnica-tecnologica relativa al nostro prodotto hardware, il laboratorio portatile.
Quali sono i vostri prossimi obiettivi?
Come start-up il prossimo obiettivo è sempre quello di continuare a crescere e continuare a sviluppare il nostro business. Ogni giorno vogliamo aggiungere un nuovo mattoncino per costruire la nostra azienda. Sicuramente l’obiettivo più importante di questo 2021 è quello di finire con lo sviluppo tecnologico del nostro laboratorio portatile. Questa milestone ci permetterà di poter entrare nel mercato per convalidare la nostra idea imprenditoriale e ottenere dei feedback preziosi per continuare ad affinare il nostro modello di business.
In che modo partecipare all’Hardware Academy ti è stato d’aiuto? Cosa hai trovato più utile? Consiglieresti ad aspiranti product designer di partecipare alla prossima edizione?
Per me la Hardware Academy è stata fondamentale per capire come un product designer approccia lo sviluppo di un prodotto hardware. Da scienziata le metodologie di lavoro mi appassionano e credo che sia necessario conoscerle per poter applicarle. Nel mio caso, come CEO, non sarò io quella che “costruirà” il laboratorio portatile ma devo interfacciarmi con le persone che si occupano di questo aspetto. Per poter collaborare è necessario avere un mindset comune per raggiungere velocemente un risultato. La Hardware academy mi ha dato gli elementi fondamentale per poter sfruttare, combinare e applicare il mio know-how in biologia molecolare e il know-how del team tecnico con l’obiettivo comune di sviluppare un prodotto hardware che possa rispondere ai requisiti del nostro modello di business. Questa academy la consiglierei soprattutto a persone che non vengono da un mondo tecnico-tecnologico ma a persone che devano interagire con con i product designer, credo che in questo modo la comunicazione potrà essere più fluida e il risultato potrà essere raggiunto in un modo molto più efficace.